Su Cohone e Vrores

Su Cohone e Vrores

SU COHONE E VRORES

Su Cohone e Vrores è il termine con il quale viene indicato il pane dedicato e preparato in occasione della festa di San Giovanni Battista, il 24 giugno. Fa parte di un’antica tradizione della quale ora è l’unica custode Anna Coinu.

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Si tratta di una complessa elaborazione composta da una focaccia a forma di torta dal diametro di 40 cm e una decina di centimetri di spessore, sulla quale vengono infilati dei bastoncini di canna che reggono 160 puggiones (uccelli) e 5 puddas ( galline).

Al centro nella composizione si trova il nido, con 5 cm di diametro, che viene decorato con chicchi di grano finto e con sopra 3 puggioneddos (uccellini). Attorno al nido vi sono 4 puddas, una delle quali porta sul dorso un puggioneddu.
Il tutto è costituito da un’ impasto di acqua di sorgente con semola molto fina: miele, su postiddu (mandorle grattugiate), manteca (composto di sostanze grasse farà le quali il burro).

Il peso di su Cohone ‘e Vrores è di circa 8 chili e per la sua preparazione sono necessari cinque o sei mesi di lavorazione.
Saranno inoltre confenzionati altri 150 puggioneddos circa, che una volta terminati i festeggiamenti verranno distribuiti ai soci, alle autorità ed ai parenti e amici dell’ organizzatore dei festeggiamenti civili, il ‘cassiere’.

Il giorno della festa il pane verrà Benedetto dal sacerdote prima della Mintha Hantada (messa cantata), per poi essere portato dal ‘cassiere’ durante tutta la processione e dai cavalieri a casa del ‘cassiere’ al termine del rito.

Le origini di Su Cohone ‘e Vrores sono tutt’ora sconosciute; sulla questione vi sono alcune leggende, tra le quali quella di Predi Murru.

 

 

Tratto da “S’istangiartu, tradizioni equestri di Fonni” – di Michela Carta e Salvatore Ligios

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